SI: I DEODORANTI PER AMBIENTI INQUINANO L'ARIA

I deodoranti ambientali sono onnipresenti e pervasivi nella società. Sono stati progettati per molteplici utilizzi e in svariati formati, dagli spray, solidi, oli, liquidi, gel, profumatori a presa, sfere, dischetti, bastoncini, feltri, pot-pourri, candele, cere, incensi; possono essere attivi o passivi, con rilascio immediato, intermittente e continuo. Sono previsti anche i profumatori collegati alla ventilazione, al condizionamento, al riscaldamento e per potere deodorare anche intere piazze.

 

I deodoranti per ambienti sono tossici e nocivi per l'ambiente e per la salute pubblica. Solo meno del 10% degli ingredienti contenuti nei deodoranti viene dichiarato ai consumatori. Anche quelli chiamati green ed ecologici possono rilasciare nell'aria sostanze tossiche pericolose non differenti dalle marche normali sia nel tipo sia nella concentrazione.

 

Da una recente ricerca (1) emerge che i deodoranti d'ambiente: "... emettono oltre 100 diverse sostanze chimiche, compresi i VOC- composti organici volatili (terpeni come limonene, alfa-pinene e beta-pinene; terpenoidi come linalolo e alfa-terpineolo, etanolo, formaldeide, benzene, toluene, xilene) e semi composti organici volatili (come ftalati)".

 

"Le emissioni dei deodoranti per ambienti possono anche reagire con ossidanti interni, come l'ozono (O3), radicali ossidrile (OH) e radicali nitrati (NO3), per generare una gamma di prodotti di ossidazione. Per esempio, le emissioni primarie come quelle dei terpeni possono facilmente reagire con l'ozono per generare inquinanti secondari come formaldeide e acetaldeide, glicol eteri, radicali liberi (come idroperossidico e alchil perossi radicali) e particelle ultrafini. Fattori che influenzano le emissioni d’inquinanti secondari includono la composizione degli ingredienti, le concentrazioni degli elementi, i reattivi chimici e l'uso del prodotto."

 

Non solo: "Le emissioni di deodoranti utilizzati in ambienti chiusi possono anche migrare all'aperto, influenzando la qualità dell'aria esterna e contribuendo allo smog fotochimico. Per esempio, in California, nel 1997, i profumatori ambientali hanno emesso una stima di 7,5 tonnellate/giorno di V0C, traducendo per persona 230 mg/giorno per le emissioni di VOC."

 

Gli effetti negativi sulla salute per l'esposizione a questi prodotti, anche a bassi livelli sono "mal di testa, attacchi d'asma, disturbi respiratori, sintomi delle mucose, dermatiti, diarrea infantile e mal di orecchi, problemi neurologici, sindromi cardiovascolari, disturbi cognitivi, manifestazioni gastrointestinali, problemi muscolo scheletrici, disturbi del sistema immunitario, riproduttivo ed endocrino, ecc".

 

La rivista italiana Altroconsumo, nell'aprile 2011, scriveva nell'articolo "Meno chimica" al paragrafo"Deodoranti per la casa":

Inquinamento: i deodoranti non “purificano” l’aria né “assorbono” gli odori. Contengono sostanze che possono provocare o peggiorare asma, bronchite, emicrania, in particolare nei soggetti sensibili, e irritare gli occhi. Nei nostri test, abbiamo trovato persino sostanze cancerogene (come benzene e formaldeide) e altre con effetti dannosi sul nostro sistema ormonale. Spesso le concentrazioni di inquinanti in una stanza dove si usano i deodoranti risultano maggiori di quelle misurate nell’aria di una strada con intenso traffico.

 

Nelle statistiche sull'utilizzo di questi prodotti, gli ambienti interni senza profumo sono maggiormente graditi dalle persone intervistate. Sui posti di lavoro vengono messe in atto Politiche senza profumazioni preventive per salvaguardare la salute dei lavoratori e dei visitatori (2-3). A maggior ragione, ciò sarebbe auspicabile anche nelle strutture dedicate alla cura e alla salute pubblica come gli ospedali (4).

 

Si deve incoraggiare il grande pubblico a usare metodi alternativi per risolvere il problema degli odori sgradevoli nelle case e nelle strutture pubbliche, come aprire le finestre, utilizzare un sistema efficace di ventilazione forzata, dotarsi di un purificatore d'aria e ripristinare i vecchi rimedi della nonna realizzati con prodotti naturali, che costituiscono anche una fonte di risparmio economico. 

 

Riferimenti:

1) Steinemann A. Ten questions concerning air fresheners and indoor built environments/ Dieci domande riguardanti i deodoranti ambientali e gli ambienti interni degli edifici. Building and Environment. Elsevier. 2017, Vol. 111. Traduzione:

http://www.infoamica.it/dieci-domande-riguardanti-i-deodoranti-ambientali-e-gli-ambienti-internidegli-edifici/

2) Scent-free policy for the workplace/Politiche senza profumazioni nei luoghi di lavoro [fact sheet]. Hamilton (ON): Canadian Centre for Occupational Health and Safety; 2015 [updated]. Available: http://www.ccohs.ca/oshanswers/hsprograms/scent_free.html (accessed 2015 Sept. 15). 

3) Policy for developing a scent-free workplace/Politica per lo sviluppo di un posto di lavoro senza profumi. Ottawa: The Lung Association; 2003. Available: https://bc.lung.ca/sites/default/files/media/DevelopingaScentfreePolicyforaWorkplace_0.pdf

4) Ken Flegel MD, James G. Martin MD

Artificial scents have no place in our hospitals/I profumi artificiali non hanno spazio nei nostri ospedali. CMAJ November 3, 2015 vol. 187 no. 16 First published October 5, 2015, doi: 10.1503/cmaj.151097.

http://www.cmaj.ca/content/187/16/1187